Interessante esordio per una formazione a trio capitanata da Daniele Faraotti, musicista di vasta esperienza in bilico fra musica colta (è diplomato in chitarra e composizione), indie e canzone d'autore (ha tra le altre cose partecipato allo splendido tentativo avantgarde di Patty Pravo "Ideogrammi" e all'album "La scoperta dell'America" di Claudio Lolli).
Daniele è compositore, arrangiatore e in questa sede anche chitarrista versatile e virtuoso dalla spiccata vena indie rock ampiamente contaminata da tentazioni progressive. A una scrittura drammatica e irruente, vicina a tratti agli Afterhours più incisivi, queste canzoni sposano contaminazioni Area, Gentle Giant, King Crimson, Raccomandata Con Ricevuta Di Ritorno, rivelando a più riprese la stratificata vastità del background dell'autore.
Poolshake colpisce per le sue incursioni vocali yesiane, Palco Panico per gli intelligenti contrappunti fiatistici, Come si Fa e Non è Da Meno, per il loro abile melange di indie italiano, contaminazioni etniche, fraseggi gigante gentile e accenni crimsoniani altezza "Lark's Tongues in Aspic"; Ciò Che Non Sei Più è singolo della spiccata sostanza arty, Vecchio Dalmata e Apostrofo 15 hanno surrealismi Picchio Dal Pozzo e gustose divagazioni funky e jazz-rock.
Su tutto spiccano poi i due probabili capolavori del disco: La Maliconia Di Ireneo, composita fantasia ipertecnica e aperta in sogni e nuvole, scomoda melodia art-rock dalle volute cangianti. Chi non sia ancora convinto, potrà ascoltare il magnifico tributo ad I'm The Walrus direttamente sul suto dell'artista.
Una piccola scoperta. (7/8)
Piergorgo Pardo