Non si può certo negare che le canzoni prodotte tra 1967 e il 1975 furono qualcosa di totalmente diverso rispetto al passato - definirle canzoni in certi casi parrebbe riduttivo; alcune potevano estendersi fino a venti minuti di durata - in forma di suite senza soluzione di continuità oppure come variazioni in un unico arco temporale.
Per noi undicenni del 72 queste musiche rappresentavano l'evoluzione più radicale della forma canzone.
Scoprimmo dopo gli elementi comuni con molti autori del novecento e non solo: Stravinsky, Bartòk, Prokof'ev, Webern, Sibelius, Mahler ed altri.
Avevamo confidenza con la musica del Sacre - non ci scandalizzava affatto - l'avevamo già sentita - in qualche modo era pur sempre rock - i Led Zeppelin
con l'orchestra sinfonica in gran sfoggio.
Più difficile semmai il K. 387 di Mozart; e Bach? Una sfinge impenetrabile - si schiuderà alle nostre orecchie molto più in là.
I Gentle Giant ad esempio per noi adolescenti del 74 rappresentavano il punto più alto di una ricerca musicale di un certo tipo; ricerca che oggi si vuol far
cominciare col Sgt Pepper's ma che probabilmente inizia prima con album quali Freak out di Zappa (1966), Fifth Dimension dei Byrds (1966) e anche
il Revolver dei Beatles stessi.
Scoprimmo dopo che Zappa citava Stravinsky e Varese insieme a tanti musicisti blues nelle note di copertina del suo Freak out - scoprimmo dopo che sulla
copertina del Sgt Pepper's oltre a Dylan, Fast Domino e Aleister Crowley c'era anche Stockhausen - scoprimmo dopo che in Absolutely Free, nella canzone
"Amnesia vivace", Zappa cita frammenti del Sacre e del finale dell'uccello di fuoco - anche la canzone precedente ( vedi la successione delle take nell'album) , The Duke of Prunes deve molto alla canzone del pescatore del Rossignol Stravinskiano.
Scoprimmo dopo che On Reflection dei Gentle Giant è una fuga a 4 voci.
E Beethoven?
Si ascolti il secondo movimento dell'op. 135 - pare proprio una composizione di rock progressivo per quartetto d'archi composta nel 1826.
In concerto gli Experience mostrano in minima parte il dialogo tra musiche solo in apparenza lontane - probabilmente una rassegna titolata "il rock attraverso i secoli" potrebbe approfondire filiazioni e parentele.
E il jazz? Il Jazz è un'altra storia - per quanto in quegli anni………