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Le canzoni in salita sono come la matematica. Sono dure da digerire. Amano complicarsi la vita tra tempi dispari, accordi strani, rullate infinite, ardite discese e risalite. Più le ascolti, più ti senti male.
Se prese in dosi massicce, procurano vertigini, fedeli alla dottrina prog rock che ama fare le cose in grande. Ma non sempre sono presuntuose. Non dimenticano che il loro ruolo è quello di emozionare.
Il talentuoso Faraotti è un devoto discepolo, ma non un fondamentalista. Col suo trio mette d’accordo Beatles, King Crimson e Radiohead con una facilità invidiabile che farebbe sorridere anche John Lydon (Le cose, Uh mani). Canzoni in salita che non hanno il fiato corto, ma guardano lontano.
Michele Chisena

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